2.5 / Aug 29, 2023
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citizen science e biodiversity

App Information CSMON-LIFE Observation

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    CSMON-LIFE Observation
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    com.tasarimatolyesi.monobank
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    Aug 29, 2023
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Florula del Castello Sforzesco 1.0 APK
Biodiversità al Castello Sforzesco di Milano -Guida alla floruladi Gabriele Galasso, Enrico Banfi, Chiara Calabrese, StefanoMartellos, Pier Luigi Nimis-Foto di Andrea Moro, Giorgio Bardelli, Guido Brusa, GiorgioCeffali, Gabriele Galasso, Rodolfo Gentili, Janos Grapow, DanielaLongo, Giuseppe Sardi et al.Nel cuore di una metropoli, il Castello Sforzesco di Milanomaterializza il fascino di un passato che per più di cinque secoliha visto avvicendarsi fasti, intrighi e sublimi espressioni d’arte.Le mura, divenute oggi finestra di pace per i cittadini, sonoimpreziosite -pochi lo sanno- da un tesoro naturale, un creditopubblico di cui va presa coscienza, specialmente in funzione diquella tanto auspicata sostenibilità del vivere metropolitano chequi si realizza proprio nell’incontro fra due storie: quelladell’uomo e quella della natura.Il sistema murario, concepito a scopo difensivo, divenne habitat diuna vegetazione parietale rappresentata da numerose e preziosespecie di piante spontanee, il cui odierno persistere garantisce un’polmone’ di biodiversità piccolo, ma d’alto profilo: pianterilevanti si sono potute conservare proprio grazie allecaratteristiche uniche del manufatto, condividendone lastoria.Una recente ricerca coordinata dalla Sezione di Botanica del Museodi Storia Naturale di Milano riguardante l’area entro le muraesterne del castello e quelle immediatamente adiacenti (compresimura, giardini, aiuole, fossati, vialetti, ruderi esterni) ha messoin luce 133 specie di oltre 50 famiglie, tra erbe, arbusti epersino alberi in nuce. Se, da un lato, vi sono piante invasive edannose da tenere sotto controllo, dall’altro si nascondono piccoli’gioielli’ di grande valore conservazionistico, testimoni di unaperduta qualità ambientale e di un perduto rapporto tra uomo enatura. Tra queste, Hieracium australe subsp. australe, specieendemica, cioè esclusiva della città di Milano, in precedenzaritenuta estinta.Nei contesti urbani sempre più degradati, i siti archeologici emonumentali rappresentano piccoli ma essenziali serbatoi dibiodiversità e il Castello Sforzesco ne è un valido esempio,attraente non solo per i turisti, ma soprattutto per i Milanesi,che possono qui riscoprire una dimensione naturale di Milano spessodimenticata.Il Castello fu edificato come fortezza difensiva fra il 1358 e il1368 da Galeazzo II Visconti. I suoi discendenti, Gian Galeazzo eFilippo Maria, trasformarono la struttura nella residenza difamiglia allestendo il parco. Nel 1450 Francesco Sforza iniziò lariedificazione del Castello, precedentemente smantellato perrestaurare la cinta muraria della città; vennero costruiti la torred’ingresso (progettata dal Filarete) e i torrioni rotondi. Inseguito il Castello subì varie modificazioni. Dopo l’Unità d’Italia(1861) venne acquistato dalla città di Milano, che avviò una fasedi restauro e ricostruzione diretta da Luca Beltrami. Danneggiatodai bombardamenti del 1943 e nuovamente restaurato, il Castellopresenta oggi pianta quadrata e quattro torri angolari ed ècircondato da un grande fossato oggi senz’acqua. Sembra davveroincredibile che l’epilogo di una storia plurisecolare, che fuesiziale per la sopravvivenza di tante piante oggi scomparse inLombardia, abbia riservato proprio al Castello Sforzesco, nel cuoredella metropoli milanese, il ruolo di conservazione di unabiodiversità tanto piccola quanto importante e inattesa.Biodiversity at theCastello Sforzesco in Milan - Guide to florulaGabriele Galasso, Enrico Banfi, Chiara Calabrese, StefanoMartellos, Pier Luigi Nimis-Photo by Andrea Moro, Giorgio Bardelli, Guido Brusa, GiorgioCeffali, Gabriele Galasso, Rodolfo Gentili, Janos Grapow, DanielaLongo, Giuseppe Sardi et al.In the heart of a metropolis, the Castello Sforzesco in Milanmaterializes the charm of a past that for more than five centurieshas been inhabited splendor, intrigue and sublime expressions ofart. The walls, now become the window of peace for the citizens,are embellished with a few know-it-a natural treasure, a publiccredit of which must be taken conscience, especially in relation tothe much desired sustainability of metropolitan living here wasfulfilled precisely in 'encounter between two stories: that of manand that of nature.The wall system, designed for defensive purposes, it became home toa vegetation wall represented by numerous and valuable species ofwild plants, which persist today provides a 'lung' of biodiversitysmall, but high-profile: major plants have been able to preservethanks to the unique characteristics of the product, sharing theirstory.A recent study coordinated by the Botanical Section of the NaturalHistory Museum of Milan on the area within the outer walls of thecastle and the immediate surroundings (including walls, gardens,flower beds, ditches, alleys, ruins external) has revealed 133species of more than 50 families, including grasses, shrubs andeven trees in a nutshell. If, on the one hand, there are invasiveplants and harmful to keep under control, the other will hide small'jewels' of great conservation value, witnesses of a lostenvironmental quality and of a lost relationship between man andnature. Among these, Hieracium Southern subsp. Southern endemicspecies, ie, exclusive of the city of Milan, which was previouslythought to be extinct.In urban areas increasingly degraded, archaeological sites andmonuments are small but essential reservoirs of biodiversity andthe Castello Sforzesco is one good example, attractive not only fortourists, but also for the Milanese, which can discover here anatural dimension of Milan often forgotten.The Castle was built as a defensive fortress between 1358 and 1368by Galeazzo II Visconti. His descendants, Gian Galeazzo and FilippoMaria, transformed the structure in the family residence setting upthe park. In 1450, Francesco Sforza began reconstruction of thecastle, previously dismantled to restore the walls of the city werebuilt in the entrance tower (designed by Filarete) and roundtowers. Later, the castle underwent several modifications. Afterthe Unification of Italy (1861) was bought by the city of Milan,who started a phase of restoration and reconstruction directed byLuca Beltrami. Damaged by bombing in 1943 and again restored, thecastle is today a square plan and four corner towers and issurrounded by a large moat without water today. It seems incrediblethat the culmination of a centuries-long history, which was fatalto the survival of many plants have now disappeared in Lombardy,has reserved right in the Sforzesco Castle, in the heart of thecity of Milan, the role of conservation of biodiversity as a smallbut significant and unexpected.
Piante legnose Colli Euganei 1.0 APK
Pier Luigi Nimis, Rizzieri Masin, CorradoTietto, Sebastiano Andreatta, Antonella Miola, MariacristinaVillani, Stefano Martellos-Foto di Andrea MoroI Colli Euganei ospitano una flora notoriamente ricca einteressante, che ha attirato l’attenzione dei botanici sin daglialbori di questa disciplina. Questa è una guida all’identificazionedelle specie legnose (alberi, arbusti e liane) presenti nelcomprensorio dei Colli Euganei allo stato spontaneo, sia quelleautoctone sia quelle a carattere avventizio, per un totale di 214entità. La lista delle piante incluse nella guida si basa sullaprima checklist moderna delle piante vascolari dei Colli Euganei(Masin & Tietto 2005) e sulle sue successive integrazioni(Masin & Tietto 2005; Antonucci & al. 2007; Guiggi &al. 2007; Banzato & al. 2011; Masin & Scortegagna 2011). Siringrazia il Dr. Alex Guiggi per la revisione della parte dedicataal genere Opuntia (v. anche Guiggi 2008, 2010).La guida, disponibile anche per strumenti mobile, è stata concepitacome un aiuto per i visitatori del Parco dei Colli Euganei esoprattutto come strumento didattico per le scuole del territorioeuganeo.Essa è stata creata in collaborazione con il Dipartimento diScienze della Vita dell’Università di Trieste e il Dipartimento diBiologia dell’Università di Padova nell’ambito del progetto SiiT(Strumenti interattivi per l’identificazione della biodiversità: unprogetto educativo in un’area transfrontaliera), finanziatonell’ambito del Programma per la Cooperazione TransfrontalieraItalia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionalee dai fondi nazionali.BibliografiaBanzato M., Bettella G., Bertani G., Camuffo A., Casarotto N.,Dal Lago A., Favaro G., Gruppo di ricerche storico ambientali IlBasilisco, Lasen C., Masin R., Pellegrini B., Pompei S., ScanferlaF., Scortegagna S., Tasinazzo S., Tomasi D., Trombin D., Vigato L.,Zampieri A., (2010) 2011 – Segnalazioni floristiche venete:395-460. - Natura Vicentina, 14: 57-87.Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C., 2005 - An annotatedchecklist of the Italian Vascular Flora. - Palombi ed., Roma, pp.420Antonucci S., Bellio M., Benetti G., Franchin F., Bertani G.,Cassanego L., Fantini A., Masin E., Masin M., Masin R., MazzettiG., Pellegrini B., Ponchia R., Rossi di Schio E., Scortegagna S.,Tietto C., Tomasi D., Villani M., Zampieri A., Zilio M., 2007 –Segnalazioni floristiche venete: 263-345. - Natura Vicentina, 11:159-196.Guiggi A., 2008 - Catalogo delle Cactaceae naturalizzate in Italiacon osservazioni tassonomiche, nomenclaturali e corologiche. - Riv.Piem. St. Nat., 29: 103-140.Guiggi A., 2010 - Addenda et corrigenda al catalogo delle Cactaceaenaturalizzate in Italia. - Riv. Piem. St. Nat., 31: 35-54.Guiggi A., Tietto C., Masin R., 2007 – Notulae alla checklist dellaFlora Vascolare Italiana 3(1267-1310): 1283. - Informatore BotanicoItaliano, 39(1): 242.Masin R., Tietto C., 2005 - Flora vascolare della provincia diPadova (Italia nord-orientale) - Natura Vicentina, 9: 7-103.Masin R., Tietto C., 2005 - Flora dei Colli Euganei e della pianuralimitrofa. - SAPI ed., Padova, 120 pp.Masin R., Scortegagna S., (2011) 2012 - Flora alloctona del Venetocentro-meridionale (province di Padova, Rovigo, Venezia e Vicenza –Veneto- NE Italia). - Natura Vicentina 15: 5-54.Pier Luigi Nimis,Rizzieri Masin, Corrado Tietto, Sebastian Andreatta, AntonellaMiola, Mariacristina Villani, Stefano Martellos-Photo by Andrea MoroThe Euganean Hills are home to a rich and interesting flora known,which attracted the attention of botanists since the dawn of thisdiscipline. This is a guide to the identification of woody species(trees, shrubs and lianas) in the area of ​​the Euganean Hills inthe wild, both native and those which are accidental, for a totalof 214 entities. The list of plants included in the guide is basedon the first modern checklist of the vascular plants of theEuganean Hills (Masin & Tietto 2005) and its subsequentamendments (Masin & Tietto 2005; Antonucci & al., 2007;Guiggi & al., 2007; Banzato & al., 2011; Masin &Scortegagna 2011). We thank Dr. Alex Guiggi for the revision of thesection on the genus Opuntia (see also Guiggi 2008, 2010).The guide is also available for mobile tools, is designed as an aidfor visitors to the Park of the Euganean Hills and especially as aneducational tool for schools in the Euganean territory.It was created in collaboration with the Department of LifeSciences, University of Trieste and the Department of Biology atthe University of Padua in the project SIIT (Interactive tools forthe identification of biodiversity: an educational project in a 'cross-border area), funded under the Cooperation ProgrammeItaly-Slovenia 2007-2013, by the European Regional Development Fundand national funds.BibliographyBanzato M., Bettella G., Bertani G., A. Camuffo, Casarotto N.,A. Dal Lago, G. Favaro, historical environmental research group TheBasilisk, Lasen C., Masin R., B. Pellegrini, Pompeii S., F.Scanferla, Scortegagna S., Tasinazzo S., Tomasi D., D. Trombin,Vigato L., Zampieri A., (2010) 2011 - Floristic Venetian: 395-460.- Nature Vicentina, 14: 57-87.Conti F., G. Abbate, A. Alessandrini, Blasi C., 2005 - An annotatedchecklist of the Italian Vascular Flora. - And Palombi., Rome, p.420Antonucci S., Bellio M., G. Benetti, Franchin F., G. Bertani,Cassanego L., A. Fantini, E. Masin, M. Masin, R. Masin, G.Mazzetti, B. Pellegrini, R Ponchia ., E. Rossi di Schio,Scortegagna S., Tietto C., Tomasi D., M. Villani, A. Zampieri, M.Zilio, 2007 - Floristic Venetian: 263-345. - Nature Vicentina, 11:159-196.Guiggi A., 2008 - Catalogue of Cactaceae naturalized in Italy withobservations taxonomy, nomenclature and chorological. - Riv. Piem.St. Nat., 29: 103-140.Guiggi A., 2010 - Addenda et Corrigenda to the catalog of Cactaceaenaturalized in Italy. - Riv. Piem. St. Nat., 31: 35-54.Guiggi A., Tietto C., Masin R., 2007 - Notulae the checklist of theVascular Flora Italian 3 (1267 to 1310): 1283. - Informer BotanicalItalian, 39 (1): 242.R. Masin, Tietto C., 2005 - Vascular Flora of the province of Padua(north-east Italy) - Nature Vicentina, 9: 7-103.R. Masin, Tietto C., 2005 - Flora of the Euganean Hills andsurrounding plains. - SAPI ed., Padua, 120 pp.R. Masin, Scortegagna S., (2011) 2012 - Flora of allochthonoussouth-central Veneto (Padova, Rovigo, Venice and Vicenza - VenetoItaly-NE). - Nature Vicentina 15: 5-54.
CSMON-LIFE Observation 2.5 APK
citizen science e biodiversity
GEOsiti Friuli Venezia Giulia 1.1 APK
I geositi, sono “località o aree concaratteristiche geologiche di intrinseco interesse, tali dapermettere la comprensione della storia della Terra, delle suerocce, minerali, fossili e paesaggi”.Tra i geositi di particolare interesse per la comprensionedell’evoluzione della Terra vi sono i geomorfositi, ossia geositicon caratteristiche geomorfologiche tali da permettere lacomprensione della dinamica e morfologia della superficieterrestre.Geositi intesi dunque come eclatanti tappe evolutive. Geositi perincuriosire, coinvolgere ed affascinare. Geositi per imparare adosservare in modo differente e nuovo quanto di più antico ilterritorio ci tramanda attraverso il tempo nel suo museo perpetuo esempre accessibile al pubblico. E infine geositi per incrementarela valenza del territorio, essendo il loro insieme il cosiddettopatrimonio geologico.Questa guida vi porterà alla scoperta dei Geositi del FriuliVenezia Giulia, vi consentirà di raggiungere i siti, di esplorarnele caratteristiche e di visualizzare la scheda pdf del geosito.Geosites, are "places orareas with geological features of intrinsic interest, such as toallow the understanding of the history of the Earth, its rocks,minerals, fossils and landscapes."Among the geological sites of particular interest for understandingthe evolution of the Earth there are geomorphosites, ie geositeswith geomorphological features which enable the understanding ofthe dynamics and morphology of the land surface.Geosites therefore intended as striking evolutionary stages.Geosites for intrigue, engage and fascinate. Geosites to learn toobserve so different and new as the oldest territory tells usthrough time in his museum perpetual and always accessible to thepublic. And finally geosites to increase the value of theterritory, being the whole so-called geological heritage.This guide will help you explore Geosite of Friuli VeneziaGiulia, you will get to the sites, to explore its features and viewthe pdf of the geological site.
Trieste 1914-18 1.7 APK
di Fabio ToderoLa città di Trieste fu da subito coinvolta insieme al suoterritorio nella tragedia della Grande guerra, scoppiata nellatorrida estate del 1914.La città aveva potuto assistere a un macabro antefatto delconflitto quando, la sera del 1° luglio, nel golfo della cittàgiuliana giunse la squadra navale che scortava le salme diFrancesco Ferdinando, erede al trono d’Austria Ungheria e dellaconsorte Sofia, assassinati a Sarajevo il 28 giugno. Il giornodopo, di primo mattino, in un clima di lutto generalizzato, uncorteo funebre accompagnò i feretri delle illustri vittimeattraverso la città per raggiungere la stazione della Ferroviameridionale; da qui sarebbe continuato il loro viaggio per Vienna,dove si sarebbero svolte le esequie ufficiali, e poi per Arstetten,loro ultima dimora.Fu poi la volta della mobilitazione generale, che vide gli uominidi Trieste e del suo territorio avviati verso il lontano frontegaliziano e quello balcanico, mentre sin dai primi giorni di guerrasi fecero sentire le conseguenze economiche e sociali delconflitto, aggravate dall’entrata in guerra dell’Italia, nel maggiodel 1915.L’avvicinarsi delle operazioni portò a una più ampiamilitarizzazione del territorio –il porto di Trieste era statominato già nell’estate del ’14 – e anche il Carso triestino ne subìle conseguenze: la popolazione civile dei villaggi della cinturacarsica più prossimi al fronte dovette abbandonare le proprie case;furono approntate opere di difesa; antichi manufatti furonotrasformati in osservatori d’artiglieria; siti un tempo utilizzatida piccole comunità di cacciatori preistorici furono riscopertiquali improvvisati ospedali. Una consistente zona dell’attualeProvincia di Trieste fu trasformata in una fortezza naturale comeil monte Hermada, contro il quale essa le truppe italiane furonoreiteratamente e inutilmente mandate all’assalto. Altri luoghi comeSan Giovanni di Duino, dove il Timavo rivede la luce terminando ilsuo corso in gran parte sotterraneo, furono teatro di cruentiscontri.Inoltre, un numero consistente di cittadini del Regno d’Italiaabbandonò la città allora ancora austriaca, mentre sin dall’estatedel 1914 un certo numero di giovani – e meno giovani – triestini egiuliani affascinati dall’irredentismo, avevano varcato il confineper arruolarsi volontariamente nelle file dell’esercito italiano,aprendo in diverse famiglie dolorose lacerazioni.Il territorio della Provincia di Trieste ospita numerosi resti diquei drammatici eventi: trincee, camminamenti, cavità naturali eartificiali, e moltissimi sono anche i segni della memoria dellaGrande guerra: monumenti, cimiteri, lapidi, istituzioni museali,scuole e ricreatori dedicati a figure di volontari irredenti. Allostesso tempo però quella memoria escluse dal ricordo collettivo larealtà delle migliaia e migliaia di figli di questo territorio,italiani e sloveni, che avevano prestato servizio nelle filedell’esercito o della marina asburgici, non di rado senza farritorno dai fronti o dalle unità sui quali erano statiimpiegati.L’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelFriuli Venezia Giulia, grazie a un generoso contributo dellaProvincia di Trieste, in occasione del centenario dello scoppiodella Grande guerra, ha così ritenuto di proporre alcuni dei moltipossibili percorsi legati all’irredentismo – inteso come uno deifattori che formarono parte dei giovani di questo territorio,inducendoli alla scelta del volontariato nelle file dell’esercitoitaliano – e al primo conflitto mondiale.Fabio ToderoThe city of Trieste was immediately involved with his territoryin the tragedy of the Great War, which broke out in the hot summerof 1914.The city had been able to witness a macabre background to theconflict when, on the evening of July 1, in the Gulf of Julian citycame the squadron escorting the bodies of Franz Ferdinand, heir tothe throne of Austria-Hungary and his wife Sofia, murdered inSarajevo on June 28th. The next day, early in the morning, in aclimate of general mourning, a funeral procession accompanied thecoffins of illustrious victims through the city to reach thestation of the Southern Railway; hence would continue their journeyto Vienna, where the funeral would be held officers, and then toArstetten, their final resting place.It was then the turn of the general mobilization, he saw the men ofTrieste and its territory on their way to the far Galician frontand the Balkans, and from the first days of the war were felt theeconomic and social consequences of the conflict, aggravated entryinto the war, in May 1915.The approach of the operations led to a wider militarization of theterritory -the port of Trieste had been mined in the summer of '14- and also the Trieste Karst suffered the consequences: thecivilian population of the villages in the karst belt closer tofront had to flee their homes; were prepared defense works; ancientartifacts were transformed into artillery observers; sites onceused by small communities of prehistoric hunters were rediscoveredas makeshift hospitals. A large area of ​​the Province of Triestewas transformed into a natural fortress like Mount Hermada, againstwhich it Italian troops were repeatedly and unnecessarily sent tothe assault. Other places such as San Giovanni di Duino, where theTimavo revises light finishing his course largely underground, werethe scene of bloody clashes.In addition, a substantial number of citizens of the Kingdom ofItaly left the city then still Austrian, while since the summer of1914 a number of young - and not so young - Trieste and fascinateddall'irredentismo Giuliani, had crossed the border to joinvoluntarily in the ranks of the Italian army, opening in severalfamilies painful lacerations.The territory of the Province of Trieste is home to numerousremains of those dramatic events: trenches, walkways, natural andartificial cavities, and many are also signs of the memory of theGreat War: monuments, cemeteries, headstones, museums, schools andrecreation centers dedicated to figures volunteers unredeemed. Atthe same time that memory excluded from collective memory thereality of the thousands and thousands of children of this land,Italian and Slovenian, who had served in the army or navy Habsburg,often do not return from the front or from the units on which theywere employed.The Regional Institute for the history of the liberation movementin Friuli Venezia Giulia, thanks to a generous contribution of theProvince of Trieste, on the centenary of the outbreak of the GreatWar, so he decided to propose some of the many possible pathslinked irredentism - understood as one of the factors that formedpart of the young people of this territory, causing them to thechoice of the volunteer in the ranks of the Italian army - and theFirst World War.
Piante Palustri Parco Apuane 1.0 APK
Pier Luigi Nimis, Antonio Bartelletti,Emanuele GuazziFoto di Andrea MoroCon il termine di ‘zone umide’ la convenzione di Ramsar indica:‘paludi, torbiere, acquitrini o comunque specchi d'acqua naturali oartificiali, permanenti e no, con acqua dolce, salmastra o salata,ferma o corrente’. Questi ecosistemi ospitano una floraspecializzata di grande interesse ecologico o fitogeografico.La Toscana conserva ancora diverse aree palustri anche se piccole,nonostante i massicci interventi di bonifica.Nelle Alpi Apuane esse sono poco frequenti, a causa dellaprevalenza di substrati calcarei molto permeabili che nonconsentono ristagni significativi di acqua; non mancano però alcuniesempi di aree umide, oggi divenute delicatissime, che conservanopiante divenute rare, vunerabili o minacciate.Il Padule di Fociomboli è la zona umida più conosciuta edestesa, occupando per circa un ettaro un ripiano ellittico che erail letto di una conca würmiana ben conservata nelle tipiche forme;la flora è ricca di specie, tra cui tre rare orchidee, Dactylorhizaincarnata, Epipactis palustris ed il relitto glaciale Herminiummonorchis, presente in Appennino nella sola stazione diFociomboli.Nei pressi del Monte Tontorone, una piccola area umida ospital’unica stazione apuana di Menyanthes trifoliata; la piccola zonaumida di Gorfigliano in Garfagnana ospita una cospicua popolazionedella rara Epipactis palustris; vanno ricodate anche le aree diPuntato e di Foce di Mosceta, nel Retrocorchia, e due aree palustriormai allo stato quasi residuale nel M. Palodina.Nel Parco si possono osservare specie palustri anche in altrepiccole aree, legate a sorgenti, stillicidi, fossi, ecc., comel’esile Anagallis tenella, Osmunda regalis, e briofite del genereSphagnum, presenti in quasi 20 stazioni.Sulla base di dati bibliografici e rilevamenti diretti sonostate selezionate 123 specie legate a luoghi umidi presenti nelParco. La guida vuole avvicinare l’escursionista e l’appassionatoad una maggiore conoscenza delle piante palustri e renderlo semprepiù consapevole del loro valore e della necessità della loroconservazione.La guida è stata realizzata in collaborazione con il ProgettoDryades, coordinato dal Dipartimento di Scienze della Vitadell'Università di Trieste, nell’ambito del Progetto diconservazione e valorizzazione della biodiversità nelle aree umidedei tre parchi regionali della Toscana, finanziato dal Ministerodell’Ambiente (Progettualità CIPE 19/2004).Pier Luigi Nimis, AntonioBartelletti, Emanuele GuazziPhoto by Andrea MoroThe term 'wetlands' the Ramsar Convention states: 'swamps, bogs,marshes or other bodies of water natural or artificial, permanentand not, with fresh water, brackish or salt, or current stops'.These ecosystems are home to a specialized flora of greatecological or phytogeographical.Tuscany still several marsh areas although small, despite massiveremediation.In the Apuan Alps they are infrequent, due to the prevalence ofvery permeable limestone substrates that do not allow significantponding of water, there are also some examples of wetlands, whichtoday have become very delicate, preserving plants have becomerare, threatened or vunerabili.The Marshes of Fociomboli is the best known and most extensivewetland, occupying about an acre a shelf elliptical that was thebed of a basin Würmian well preserved in the typical forms, theflora is rich in species, including three rare orchids,Dactylorhiza incarnata , Epipactis palustris and the glacial relictHerminium monorchis, present in the Apennines in the station aloneFociomboli.Near Mount Tontorone, a small wetland is home to the only stationapuana of Menyanthes trifoliata, the small wetland Gorfigliano inGarfagnana hosts a large population of the rare Epipactispalustris; ricodate are also areas of Puntato and the mouth ofMosceta, in Retrocorchia, and two marsh areas now almost in itsresidual in M. Palodina.In the park you can observe marsh species in other small areas,linked to sources, dripping water, ditches, etc.., As the slenderAnagallis tenella, Osmunda regalis, and bryophytes of the genusSphagnum, which are present in nearly 20 stations.On the basis of bibliographic data and direct measurements havebeen selected 123 species linked to moist places in the Park. Theguide aims to bring the hiker and passionate to a greater knowledgeof the marsh plants and make it more and more aware of their valueand the need for their conservation.The guide has been produced in collaboration with the ProjectDryades, coordinated by the Department of Life Sciences, Universityof Trieste, within the Project of conservation and enhancement ofbiodiversity in wetlands of the three regional parks of Tuscany,financed by the Ministry of 'Environment (Projectuality CIPE19/2004).
The book of my recipes pro 1.1 APK
Divulgando Srl
This application will let you store and shareyour recipes simply and intuitively.You've jotted down a recipe on paper and you don’t want to rewriteit? No problem, click on the new recipe, select the sort of dish(appetizer, first course, etc.), give it a name and photograph yournotes.At this point, your recipe will be saved and you can see it thelist of recipes. If someone asks you "would you give me your recipefor ...?" no problem, find the recipe by name or by ingredient andshare it on your Facebook profile or send it by email to yourfriends. They will be thrilled!.Want to stay informed on the recipes posted by users of the App?Follow the Twitter profile @lemiericetteapp or the Fan pagewww.facebook.com/lemiericetteappThis App has been created by cooking enthusiasts who felt the needto have tool such as this. Like all Apps, this is continuallyevolving with new features.Want to contribute or report a bug? Write to [email protected].• Write your recipes• Share your recipes on Facebook or email• Developed by cooking enthusiasts• Record your audio recipe• Easy to use• Available in English, Spanish and Italian
BibioneGuide - Bibione Italia 1.8 APK
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